Gli anni Settanta tra rivendicazioni e cassa integrazione

Sulla scia delle contestazioni avvenute sul finire degli anni Sessanta, le maestranze della Giordani avanzarono nuove rivendicazioni sociali e contrattuali nel decennio successivo.

Nel 1972, un accordo aziendale tra la direzione e le organizzazioni sindacali di categoria prevedeva l’eliminazione della 4a e 5a categoria per gli operai, con il relativo passaggio a quella superiore per 105 lavoratori. L’accordo fu salutato favorevolmente dal consiglio di fabbrica, che tuttavia sottolineò come ciò dovesse essere considerato il primo passo verso una più ampia e organica ristrutturazione della Giordani, dove si rendeva impellente una discussione sul tema dello straordinario e le sue conseguenze legate all’effettuazione dell’orario contrattuale e alle ripercussioni psico-fisiche che determina sul lavoratore.

Proprio l’orario di lavoro fu oggetto dell’accordo raggiunto nel novembre 1974, con cui, tra i diversi punti, l’azienda si impegnava al mantenimento dell’organico allora occupato sino alla fine dell’anno successivo. Non furono però raggiunti tutti gli obiettivi della piattaforma già avanzata dal consiglio di fabbrica nel novembre 1973, la quale prevedeva l’inquadramento unico, la paga unica di categoria con il superamento del cottimo e la parificazione delle voci di premio.

Sul finire del decennio un’importante crisi colpì la Giordani, minacciando l’occupazione dei lavoratori. Nell’accordo del luglio 1977, tra la ditta e la FLM provinciale, la direzione si espresse a favore del mantenimento dei livelli occupazionali in essere al 30 giugno precedente (680 dipendenti), impegnandosi anche a bonificare l’ambiente di lavoro, ristrutturare la mensa, ripristinare i servizi igenici, mettere a disposizione della R.S.A. un locale e ad aumentare il salario minimo. L’aggravamento della crisi aziendale, però, portò alla firma di un nuovo accordo nell’ottobre successivo che prevedeva l’utilizzo della C.I.G. per tutto il personale produttivo, con alcune eccezioni, e la rotazione delle maestranze per altri reparti, a partire dal 31 ottobre.