Gli anni ’70 si aprirono alla Cogne di Imola con la costituzione, il 10 dicembre del 1970, di una società autonoma dalla Società Nazionale Cogne, con la ragione sociale “Cogne macchine tessili – Cognetex”. Sul versante delle lotte operaie invece il decennio cominciò con il lancio di una piattaforma rivendicativa avanzata proposta dal consiglio di fabbrica e dalle organizzazioni sindacali i cui punti principali erano: il superamento del cottimo; l’inquadramento unico; il riconoscimento del consiglio di fabbrica; la risoluzione dei problemi dell’ambiente di lavoro. La vertenza sindacale si chiuse vittoriosamente a novembre del 1971 dopo 50 ore di sciopero contro l’intransigenza dell’Intersind. I contenuti della piattaforma ebbero inoltre l’obiettivo di scardinare l’organizzazione capitalistica del lavoro, puntando alla ricomposizione delle mansioni contro la tendenza alla parcellizzazione del lavoro. L’intento era quello di aumentare il controllo operaio sulla produzione.
Lo scontro tra operai e direzione per migliorare ulteriormente l’inquadramento unico si fece più duro e raggiunse l’apice nel marzo del 1973 quando gli operai picchettarono la fabbrica per 5 giorni consecutivi impedendo sia l’entrata delle maestranze che l’uscita delle merci; la direzione fu costretta a cedere: non solo aumentando i salari ma concedendo anche un inquadramento più alto di quanto aveva stabilito in precedenza. La battaglia sul cottimo invece ebbe una svolta con l’accordo, raggiunto nel 1974 in seguito a 26 ore di sciopero, in cui si ottenne la disincentivazione del cottimo attraverso la definizione di un guadagno minimo garantito e l’unificazione delle curve di rendimento, che portarono al superamento delle divisioni e delle differenziazioni, aprendo la strada al totale smantellamento dell’iniqua forma di retribuzione.