Quando nel 1997 terminò la procedura fallimentare iniziata nel 1983, il sito che ospitava la fabbrica, dai capannoni dove si svolgeva la produzione agli uffici tecnici, venne presto abbandonato, cadendo in uno stato di degrado. All’inizio del nuovo millennio, però, cominciarono i lavori per riqualificare un ampio settore territoriale dell’allora quartiere Bolognina: il piano prevedeva la rifunzionalizzazione dell’edificio industriale a fini commerciali. Così nel marzo 2006 ci fu l’inaugurazione del primo Centro Commerciale Officine Minganti, con circa 40 negozi, presentato con lo slogan “Una fabbrica di incanti”. Il progetto architettonico, curato dallo studio Open Project di Bologna vinse anche il premio internazionale Plaza alla fiera di settore, il Mapic, tenuto a Cannes. Tuttavia, l’avventura commerciale disattese presto le aspettative, resistendo fino al 2018, ma non oltre, quando gli ultimi punti vendita rimasti attivi all’interno del Centro decisero di chiudere.
Una nuova apertura nel maggio 2019 ha rilanciato le aspettative commerciali del sito, rallentate dalla pandemia da Covid-19 scoppiata nel 2020 e successivamente nuovamente disattese.
La riqualificazione e rifunzionalizzazione del sito hanno dato vita ad un interessante esperimento di rigenerazione urbana, in cui storia e memoria della città di Bologna si mescolano con il presente, in una giustapposizione di significati: accanto a quello commerciale, con le vetrine dei diversi negozi, vi è il senso storico ed il passato industriale dell’edificio, plasticamente rappresentato da alcune macchine utensili conservate ancora oggi nei suoi spazi esterni e dal grande carro ponte visibile in alto nel grande spazio interno adibito ad entrata.