Dopo la chiusura della fabbrica, l’area delle Officine Casaralta è stata oggetto di numerosi dibattiti, forme d’inchiesta sociale e processi di attivazione nella società civile. I profondi mutamenti seguiti alla dismissione delle storiche fabbriche bolognesi, collocate nella tradizionale area operaia della “Bolognina”, sono stati oggetto della ricerca del gruppo Piano B, che ha realizzato un’inchiesta sociale e un documentario sulle vicende della Casaralta. La chiusura dello stabilimento ha generato, inoltre, la raccolta di memorie orali anche da parte dello stesso sindacato dei metalmeccanici, confluite in un volume di recente pubblicazione. La volontà di animare e ripensare lo spazio delle ex-Officine Casaralta, un’area di 50.000 mq, è alla base dell’associazione per la valorizzazione territoriale “Casaralta che si muove”, promotrice di dibattiti sulle aree industriali dismesse. Non sono altresì mancate progettualità istituzionali per le ex-aree industriali: il Comune di Bologna ha promosso un progetto organico, il “Laboratorio Bolognina Est”, per la riqualificazione urbanistica e ambientale dell’area, nonché forme di urbanistica partecipata.