Il secondo biennio rosso

Come in tante altre fabbriche di Bologna (Casaralta, Ducati, Sasib, Sabiem, ecc.), anche i lavoratori della Minganti furono protagonisti, nel biennio 1968-1969, di assemblee ed agitazioni volte alla rivendicazione e acquisizione di diritti ritenuti quanto mai urgenti e non più rimandabili. In risposta a ciò non mancarono azioni tese ad intimidire ed esercitare pressione sui lavoratori da parte della proprietà e dei vertici aziendali, che così cercavano di impedire l’unità tra impiegati e operai, prontamente denunciate da parte delle organizzazioni sindacali. Nel concitato periodo nacque la Sezione Sindacale Aziendale (SSA) Minganti per favorire la partecipazione diretta dei lavoratori all'attività sindacale all’interno della fabbrica, dando vita anche ad un bollettino di informazione a diffusione interna, “il martello”, in cui dibattere problemi e condizioni dei lavoratori.

A seguito di numerose lotte, un importante accordo aziendale fu siglato nel luglio 1969, il quale prevedeva miglioramenti salariali, la proroga del premio di produzione, l’autorizzazione alla distribuzione della stampa sindacale nei locali adibiti a mensa e alle assemblee operaie in orario non lavorativo, il controllo e l’assistenza dei lavoratori da parte delle commissioni interne e, soprattutto, progressi sul cottimo, quest’ultimo ancora basato su un accordo risalente al 1965.