La zona Bolognina è collocata a nord del centro storico, in un’area compresa fra la linea ferroviaria, la tangenziale, via Stalingrado e l’ex mercato ortofrutticolo. Le origini risalgono al 1889, quando il nuovo piano regolatore di Bologna previde una espansione adiacente alla stazione dei treni, funzionale a insediamenti manifatturieri e abitazioni operaie. L’area era attraversata da una tranvia che in zona Dozza si biforcava, per collegare Bologna con Pieve di Cento e con Malalbergo, e comprendeva uno stabilimento militare denominato Casaralta o Forte Galliera, che produceva principalmente carne in scatola per l’esercito. Definita sul finire del XIX secolo «incipiente Manchester», la Bolognina deluse queste aspettative, perché si trasformò in una zona industriale tardivamente, dando luogo a un tessuto urbano nel quale le fabbriche erano inframmezzate a isolati residenziali o commerciali.

Nonostante questo, fu la prima area manifatturieria di Bologna, se si eccettuano i vari opifici nella zona del porto, interna alle mura. Tra la fine dell’Ottocento e gli anni trenta, alla Bolognina si stabilirono soprattutto fabbriche meccaniche, come le Officine Nobili, le Officine Casaralta, le Officine Cevolani, la Minganti, l’Acma, la Giordani e la Sasib. Fortemente danneggiato dalla seconda guerra mondiale, il rione fu al centro di una seconda ondata di insediamenti industriali negli anni del miracolo economico, con aziende come la Costruzioni meccaniche Bonfiglioli (poi Bonfiglioli riduttori) e la nuova Manifattura tabacchi.

Bibliografia

  • Alaimo Aurelio, Struttura delle occupazioni e crescita urbana: una ricerca su un’area della periferia bolognese alla fine dall’Ottocento: la Bolognina, in “l’Archiginnasio”, 1984, n. 1, pp. 344-363.
  • Bolognina in Regione: la storia industriale nelle foto di Ivano Adversi, Bologna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, 2017.
  • Penzo Pier Paola, Alle origini della periferia urbana. L’area intorno alla stazione di Bologna nella seconda metà dell’Ottocento, in “Il carrobbio”, 1985, n. 11, pp. 209-234.